ORIENT DI FÉLIX BONFILS

un raro album del famoso fotografo francese dell’800

testo di Massimo Pacifico

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Fu grazie al lavoro di diversi protofotografi se le immagini dei monumenti e la vita quotidiana dei popoli, dagli anni 40 dell’800, persero le fattezze spesso travisate dalla fantasia degli illustratori per assumere le forme di una realistica descrizione.

Per quel che riguarda l’Oriente, la “sfortunata” spedizione in Egitto del giovane Bonaparte (1798-1801), con decine di archeologi al seguito, e le prime dettagliate descrizioni di costoro dei resti della civiltà dei faraoni, aveva acceso l’interesse della borghesia europea. E nella sua presentazione della scoperta di Daguerre, la fotografia appunto, all’Accademia delle Scienze e delle Belle Arti a Parigi (1839) il matematico, chimico, massone, accademico François Arago aveva proclamato: “Per copiare le migliaia di geroglifici che coprono i grandi monumenti di Tebe, di Memphis, di Karnak, sarebbero necessari una ventina d’anni e legioni di disegnatori, con il dagherrotipo invece un solo uomo potrà portare a buon fine e senza errori questo immenso lavoro”.

Attratti dalla novità, e incoraggiati dai presumibili guadagni, molti giovani, e meno giovani, francesi e inglesi e armeni e turchi si misero all’opera. Con grande fatica fisica e rudimentali conoscenze, trasportando decine di chili di materiali su strade impervie o inesistenti, lottando con la luce e con la ritrosia degli “indigeni”, trasferirono su lastre di fragile vetro (la dagherrotipia su argento ebbe vita breve, sostituita dal collodio umido) le immagini delle civiltà che la storia e la religione avevano raccontato con comprensibili inesattezze.

Nel 1849, a ventisette anni, il brillante giornalista parigino, Maxime du Camp sbarca ad Alessandria con l’amico Gustave Flaubert, che ha un anno in più, per raccontare l’Egitto classico. Maxime aveva appreso i segreti dell’arte nuova per l’occasione, e a Gustave la verve già non difettava. Litigarono spesso, anche per i tempi biblici necessari all’opera di du Camp, ma portarono a casa testimonianze preziose. Non solo a livello scientifico. Le fotografie le volevano in tanti e costavano tanto. E si vendevano bene.

Lo capì anche Félix Bonfils (1831-1885) che faceva il legatore di libri, ma che ebbe la ventura di seguire nel 1860 la spedizione francese, voluta Napoleone III a Beirut per combattere la repressione dei cristiani maroniti da parte dei drusi.

Félix, folgorato dal fascino dell’Oriente, tornato a Parigi, diventa fotografo. Sposa Marie-Lydie Cabanis e quando il loro figlio Adrien si ammala decide di trasferirsi sulle verdi colline del Libano. Con sua moglie apre uno studio: la Maison Bonfils, è il 1867.

Instancabile, Félix fotografa in Libano e in Palestina, in Siria, in Egitto e in Grecia e in Turchia. Pubblica nel 1872 un album Architecture Antique che lo rende conosciuto in Francia, dopo che già un anno prima aveva comunicato alla Société Française de Photographie di avere in archivio 591 negativi e 9mila stereografie. Nel 1876 precisa anche di aver utilizzato, soprattutto in luoghi impervi e pericolosi, come Baalbeck e Palmira, tre apparecchi di formato diverso.

I turisti che si avventurano in quei luoghi, da soli o con le prime comitive organizzate da Thomas Cook, comprano le fotografie firmate Bonfils e la ditta prospera. Non altrettanto i rapporti familiari? Le biografie riportano la decisione del fotografo, nel 1878, di tornare, da solo, in Francia, ad Alès, nei pressi di Hyppolyte-du-Fort nelle Cèvennes dove era nato. Ad Alès morirà, mentre moglie e figlio continueranno l’attività fotografico editoriale, con tre assistenti, a Beirut per altri 40 anni.

Nel 1918 l’imprenditore armeno Abraham Guiragossian comprerà l’archivio dalla vedova e lo diffonderà sino allo scoppiare della seconda Guerra Mondiale.

Le fotografie che seguono sono tratte da un album senza data, presumibilmente stampato alla fine degli anni 70.


 

Smyrne Quai

Smyrne Quai

Ponts du fleuve du Chien près de Beyrouth

Ponts du fleuve du Chien près de Beyrouth

Smyrne Quai

Smyrne Quai

Mytilene Yle de Sestios

Mytilene Yle de Sestios

Piréos Grèce

Piréos Grèce

Lattaquieh Syrie

Lattaquieh Syrie

Rhodos Rue des Chevaliers

Rhodos Rue des Chevaliers

Rhodos Le Port

Rhodos Le Port

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Damas, Le tombeaux de la famille de Mahomet

Smyrne Mont Pagris

Smyrne Mont Pagris

Damas Intérieur de la maison Chamahuryah

Damas Intérieur de la maison Chamahuryah

Damas  Vue generale de la fortresse

Damas Vue generale de la fortresse

Smyrne Quay

Smyrne Quay

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